In alto, prima che le Gole del Salinello si allarghino in un'ampia conca di pascoli, uno sperone roccioso ospita una delle fortezze
più isolate e suggestive d'Abruzzo. Legato secondo il nome e la tradizione popolare al re Svevo Manfredi, l'imponente Castel
Manfrino si alza a 963 metri di quota, in vista delle cime della Montagna di Campli e della Montagna dei Fiori, in un luogo già
occupato da un Castrum romano. Qui arrivava, dopo aver scavalcato la Laga, anche l'enigmatica via Metella. Oltre che con un
lungo, scomodo e suggestivo sentiero da Ripe, il castello si raggiunge con una breve passeggiata dalle poche case di Macchia da
sole. Basta un quarto d'ora a piedi per raggiungere il suggestivo torrione affacciato sulle gole e le "montagne gemelle"; Castel
Manfrino (sec. XI-XIII), rocca voluta del re svevo Manfredi a guardia dei confini tra Stato Pontificio e Regno di Napoli. Racconta
la tradizione popolare, che il castello fosse collegato da un lunghissimo tunnel sotterraneo, con la fortezza di Civitella che, da qui, è
visibile in tutta la sua importanza.