ALLA SCOPERTA DEL MONTE FOLTRONE
I Monti Gemelli, formati dalla Montagna di Campli e dalla Montagna dei Fiori e separati dalla spettacolare Gola del Salinello, per uno scherzo di prospettiva appaiono decisamente identici se visti dalla bassa valle del Tordino e dalle colline circostanti.
Tuttavia, anche se le due montagne hanno aspetti morfologici molto simili, viste da vicino mostrano non poche differenze.
La Montagna di Campli, meta della nostra escursione e più vicina a Teramo, mostra una forma a ferro di cavallo e si può dividere in due blocchi distinti: il Monticchio che domina l'abitato di Battaglia e il Monte Foltrone, massima elevazione del complesso, che sovrasta Guazzano; li separa la profonda incisione del Fosso Bianco.
Personalmente adoro questa montagna un po’ snobbata che ha invece un rapporto forte con la natura con ambienti ancora parzialmente integri e panorami appaganti.
L'itinerario proposto è molto facile dal punto di vista dell'orientamento ma richiede un minimo di allenamento a causa della salita che è ripida e senza tregua.
Come al solito la scheda tecnica è curata da Massimo Fiorito, da anni frequentatore dei sentieri del Parco e gran conoscitore delle nostre montagne.
Dobbiamo, per il nostro percorso, raggiungere alcuni paesi vicino Campli in particolare Guazzano, percorrendo la SS 81 in direzione di Ascoli; superata la frazione di Campovalano, si prende a sinistra (indicazioni) la strada per Leofara e Garrufo.
Guazzano è la frazione successiva a Garrufo.
MONTE FOLTRONE (1.718 metri)
Da Guazzano per il Pian Cerreto e la Fonte dello Iaccere
Dislivello in salita : 220 metri
Difficoltà : Facile ma lunga
Percorrenza in salita : 2 ore 50 minuti
Sviluppo : Km. 19
Percorrenza in discesa : 2 ore 20 minuti
Periodo : Consigliato Giugno - Luglio
ITINERARIO
Superato l'abitato di Guazzano, si prosegue ancora per pochi km lungo la Strada Provinciale; dopo l'ultimo tornante a destra, si posteggia l'auto in prossimità di una carrareccia in salita che comincia poco oltre a sinistra [ 780 m ].
Si imbocca la carrareccia citata, attraversando i campi coltivati di Pian Cerreto, con bello scorcio sulla faggeta che riveste il versante orientale del Foltrone.
Per un po' si cammina in piano, ignorando le diramazioni secondarie che conducono ai campi coltivati.
In breve la carrareccia si biforca, si segue in salita il ramo di destra e si entra in un rimboschimento misto di conifere e latifoglie.
Si arriva ad una sbarra in località Pietrerosse, che si supera ignorando il sentiero che a sinistra scende a Battaglia.
Si continua sulla carrareccia, in salita pressoché costante fino ad un tornante a destra in località Rivolta [ 997 m ].
Dopo il tornante, la carrareccia entra in una faggeta a ceduo, con presenza marcata di agrifogli e di fioriture del sottobosco come primule, erba trinità e ciclamini, che da aprile a giugno, allietano il faticoso cammino.
A quota 1340 m, dopo una serie di interminabili tornanti la carrareccia esce dalla faggeta e continua sempre tra ripide svolte per i panoramici pascoli dell’anticima del Foltrone, che incombe sopra di noi.
Tra maggio e giugno, fioriscono i narcisi in quantità industriale, insieme alle genzianelle, le orchidee, i non ti scordar di me, le viole di più specie e tanti altri.
Alle nostre spalle il panorama verso l'Adriatico è straordinario; è possibile distinguere in primo piano, Campli, Civitella del Tronto e Teramo ma lo sguardo può spingersi ovunque fino al mare e man mano che si sale, si scoprono anche il Gran Sasso e la Majella.
In questo spettacolare scenario, poco oltre i 1500 m, la carrareccia torna in piano e passa dal versante est al versante sud del Foltrone, raggiungendo rapidamente la fonte dello Iaccere [ 1509 m ], ottimo punto di sosta con un colpo d'occhio eccezionale sul Monticchio e la profonda incisione del Fosso Bianco [ 2 h 24' ].
Se non siete troppo stanchi, è possibile guadagnare la vetta del Monte Foltrone tornando brevemente sui propri passi, per i meno ripidi e intricati prati del versante est che si risalgono fino alla vetta 1718 m, 45' dalla Fonte dello Iaccere.
I panorami dalla vetta sono impareggiabili e a 360°; a nord il Monte Girella in primo piano, le sottostanti gole del Salinello sovrastate da Castel Manfrino; roteando verso est, la costa adriatica dal Conero fino ad oltre Pescara, la Majella e il Gran Sasso verso sud; verso ovest il Monte della Farina in primo piano e la Laga ed i Sibillini sullo sfondo.
In discesa si segue lo stesso itinerario di salita